Il Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze si caratterizza fin dalla sua fondazione nel 1999 per la sua elevata multidisciplinarità e per la capacità di coniugare le tematiche e gli approcci propri delle Scienze Biologiche con quelli delle Biotecnologie Industriali, al fine di generare avanzamenti nella conoscenza di base e innovazione scientifica e tecnologica. Questa ampiezza di visione è sempre stata un elemento di forza perché ha permesso nel tempo lo sviluppo di competenze ampie e flessibili e la partecipazione a programmi di ricerca sia nazionali che internazionali molto vari. Di conseguenza, la politica del Dipartimento cerca di supportare in modo armonico lo sviluppo delle sue varie componenti, usando come criterio la progettualità e la qualità piuttosto che l’adesione a una particolare tematica. Queste azioni si sviluppano in termini di accesso a spazi e strumentazioni e alle risorse di personale di ruolo, dottorandi e post-doc, con gli strumenti che sono descritti in maggiore dettaglio nel seguito. Per quanto ovviamente perfettibile, il modello adottato si traduce in un elemento di crescita, come si può evincere dagli ottimi risultati raggiunti in termini di pubblicazioni e accesso a finanziamenti competitivi di ricerca, come riportato nella sezione “riesame”.

Importanti ricadute sulle attività del Dipartimento sono attese dagli esiti delle attività iniziate nel 2018 grazie al finanziamento ottenuto nell’ambito “Fondo per il finanziamento dei dipartimenti universitari di eccellenza”. Si tratta di un finanziamento competitivo che ha premiato i migliori dipartimenti con l’obiettivo di supportare ricerche innovative, formazione anche attraverso la realizzazione di infrastrutture ed  reclutamento di personale qualificato. Il progetto ‘CHRonical multifactorial disorders explored by NOvel integrated Strategies (CHRONOS)’ (di cui si può trovare maggior dettaglio al link https://www.btbs.unimib.it/it/dipartimento/progetto-eccellenza-chronos) si propone di affrontare sotto il profilo della ricerca pre-clinica, della didattica e della terza missione lo studio dei meccanismi alla base di malattie croniche multifattoriali (tumori e malattie neurodegenerative) e del processo di invecchiamento che con queste condivide molti dei fattori intrinseci, legati alla genetica ed alla fisiologia degli individui, ed estrinseci, come la nutrizione, lo stile di vita e l'ambiente.

La strategia del Dipartimento è finalizzata a garantire la stabilità del livello della ricerca e, ove ci siano margini, migliorarlo, grazie a una serie di azioni mirate, coerenti con le linee strategiche di sviluppo dell’Ateneo per quanto riguarda la qualità e l’organizzazione della ricerca. I pilastri attorno ai quali è costruita la progettualità della ricerca sono brevemente illustrati nel seguito, in cui si riportano anche le azioni intraprese in modo sintetico, rimandando alle sezioni più opportune per maggiore dettaglio.

1. Distribuzione delle risorse di personale in base a una programmazione trasparente e coerente che tiene conto delle necessità di sviluppo delle aree scientifiche e della loro qualità.
2. Attenzione alla qualità delle risorse umane, in particolare nella fascia dei giovani ricercatori. Questo punto critico è stato sviluppato in modo particolare per quanto riguarda l’attribuzione delle tematiche a bando per gli assegni di ricerca e il monitoraggio “in itinere” dell’attività degli assegnisti e nelle strategie di supporto e monitoraggio delle attività dei dottorandi. Vista la rilevanza delle scelte nel reclutamento delle figure più giovani, i criteri utilizzati e gli elementi di monitoraggio sono riportati con dettaglio nelle sezioni che seguono.
3. Razionalizzazione e implementazione delle risorse strumentali. Conscio della necessità di disporre di strumentazione aggiornata e sofisticata e della difficoltà di reperimento delle risorse economiche necessarie, il Dipartimento si è orientato verso la realizzazione di politiche comuni ai gruppi che lo costituiscono (acquisti su fondi dipartimentali) e soprattutto sullo sviluppo di iniziative comuni con altri dipartimenti per l’acquisizione e l’utilizzo di grandi strumentazioni.
4. Dimensione internazionale della ricerca. Questo punto, imprescindibile nel panorama della ricerca moderna, non rappresenta di per se un elemento critico perché i docenti che afferiscono a BtBs sono implicati in numerose reti di contatti e progetti internazionali.
5. Realizzazione di interventi in collaborazione con la società e soprattutto con le scuole, come riportato nella sezione sulla terza missione.

La struttura organizzativa di base del Dipartimento è coerente con quanto previsto dalla legge e dallo statuto dell’Ateneo e prevede un Direttore, un Vice-Direttore, il Consiglio di Dipartimento e la Giunta del Dipartimento. Inoltre, nel Dipartimento sono attive commissioni e organi aventi specifiche funzioni di orientamento e di monitoraggio.

La Giunta di Dipartimento ha l’incarico di monitorare e proporre modifiche riguardanti l’utilizzo degli spazi dipartimentali, il coordinamento dei laboratori intra-dipartimentali, e la gestione e l’acquisizione della strumentazione scientifica dipartimentale.

La Commissione per la distribuzione del Fondo di Ateneo (FA) viene nominata ogni anno e ha il compito di formulare i criteri di distribuzione della quota Dipartimentale del Fondo di Ateneo per la Ricerca, in accordo con le linee guida di Ateneo.

Il Dipartimento, attraverso la risorsa assegni, intende promuovere lo sviluppo delle sue aree tematiche favorendo sia la crescita di linee di ricerca promettenti che il consolidamento di quelle già competitive. Per gestire queste risorse, nel 2015, BTBS ha nominato una Commissione per gli assegni di ricerca, costituita da 6 docenti del Dipartimento e dal Direttore, che la presiede. Ogni 2 anni, il 50% dei membri viene sostituito dopo sorteggio. Nessun membro può rimanere in carica più di 4 anni. Ogni anno, la Commissione propone all’approvazione del Consiglio di Dipartimento uno schema di distribuzione degli assegni disponibili. I commissari non partecipano alla valutazione di progetti con cui si trovano in conflitto di interessi.

Gli incarichi e le mansioni del personale tecnico vengono discussi dal Direttore con i diretti interessati con cadenza annuale, fissando obiettivi e discutendo collegialmente le eventuali criticità nella filiera operativa.

Presso il Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze sono incardinati i due Consigli di Coordinamento didattico: Biologia con il corso di Laurea in Scienze Biologiche e Laurea Magistrale in Biologia, e Biotecnologie con il corso di Laurea in Biotecnologie e la Laurea Magistrale in Biotecnologie Industriali. I due CCD sono gestiti da presidenti eletti. Presso il Dipartimento è incardinato il Corso di Dottorato di Ricerca di Tecnologie Convergenti per i Sistemi Biomolecolari.

In accordo con il programma strategico di Ateneo, il Dipartimento ha nominato una Commissione di AQ dipartimentale, composta da 4 docenti, il cui spettro di competenze copre l’ambito di attività delle principali aree scientifiche del Dipartimento.   La politica AQ del Dipartimento comprende due fasi: 1) Valutazione della qualità della produzione scientifica (anche alla luce dei risultati della VQR 2011-2014) e della sua coerenza con gli obiettivi generali del Dipartimento (delineati nella Scheda SUA-RD 2011-2013 e nei documenti di programmazione triennale); 2) Adozione di strategie volte a mantenere la qualità delle aree scientifiche più solide del Dipartimento e migliorare quella dei settori più carenti, anche tenendo conto del programma strategico di Ateneo. 1) In coerenza con quanto delineato nella SUA-RD del 2013, la valutazione dei risultati scientifici di BTBS tiene conto dei seguenti parametri:   a) pubblicazioni scientifiche; b) accesso a finanziamenti per la ricerca di base ed applicata, anche in collaborazione con l’industria; c) brevetti ottenuti; d) organizzazione e partecipazione ad eventi nazionali e internazionali tesi alla valorizzazione della ricerca e alla formazione di capitale umano; e) riconoscimenti da parte della comunità scientifica.  Vengono seguiti con particolare attenzione i risultati conseguiti dai titolari di assegno di ricerca  e dagli eventuali ricercatori a tempo determinato di nuova assunzione. Sono inoltre strettamente legate all’attività scientifica del Dipartimento le iniziative per la valorizzazione della ricerca, ricerca ed innovazione responsabile (RRI) ed impegno pubblico. Si tratta peraltro di azioni che rientrano in gran parte nella terza missione, e che sono quindi analizzate più in dettaglio nella Parte III.   Questi indicatori sono facilmente enucleabili dalle banche dati del MIUR, dell’Ateneo (p.es. IRIS) e del Dipartimento. 2) Per quanto riguarda le azioni di promozione della ricerca scientifica, rientra tra le prerogative del Dipartimento la distribuzione annuale del Fondo di Ateneo (FA) e degli assegni di ricerca.

1. a) Fondo di Ateneo. Ogni anno, il Dipartimento nomina una Commissione per la definizione dei criteri di attribuzione del FA. In accordo con il regolamento di Ateneo, vengono da tempo considerati unicamente articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali con referee, indicizzate in SCOPUS, WEB OF SCIENCE o PUBMED, e presenti nella banca dati IRIS, oppure monografie con ISSN o ISBN edite dalle principali case editrici (Wiley, Springer, etc.), secondo prassi ormai consolidate anche a livello nazionale (VQR, FFABR, ASN). I brevetti vengono considerati a condizione che non siano già stati oggetto di pubblicazione presentata per il bando.   In particolare, nel 2018 il BTBS ha distribuito il Fondo di Ateneo secondo i seguenti criteri: i) la valutazione è stata effettuata su base individuale, considerando 6 lavori del triennio scientifico 2014-2016; ii) sono stati valutati unicamente articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali con referee indicizzate in SCOPUS, WoS o PUBMED, e presenti nella banca dati IRIS. iii) l’intera quota è stata attribuita ai professori/ricercatori attivi nel triennio di riferimento.
2. b) Assegni di ricerca. A questo scopo, si tiene conto i) della qualità dei progetti in corso nel Dipartimento, in base ai parametri elencati al punto 1); ii) delle loro prospettive a medio-lungo termine; iii) dell’eventuale necessità di potenziare o sostenere nuovi validi progetti di ricerca. La Commissione è anche responsabile della valutazione in itinere dell’attività scientifica degli assegnisti di ricerca. Dopo un anno dall’ attivazione del contratto, l’assegnista deve presentare in modo analitico alla commissione i risultati ottenuti tramite un seminario scientifico della durata di 30 minuti. Per ottenere il rinnovo dell’assegno allo scadere del primo biennio l’assegnista deve aver presentato almeno un lavoro originale ad una rivista scientifica indicizzata su Scopus o WoS, in qualità di primo/ultimo e/o corresponding author. Il lavoro deve essere attinente al progetto in corso.
3. c) Dottorandi. Anche l’attività dei dottorandi di ricerca viene costantemente monitorata tramite vari strumenti. L’esposizione dei risultati ottenuti, obbligatoria alla fine di ogni anno, viene fatta dai dottorandi durante un convegno annuale a loro riservato che costituisce una utile occasione per confrontarsi con ricercatori italiani e stranieri ed esporre la propria attività di ricerca. Oltre a ciò, durante l'anno vi sono cicli di incontri obbligatori in cui a seconda dell'anno di frequenza i dottorandi sono chiamati ad esercizi di esposizione e verifica che possano migliorare la loro capacità comunicativa e decisionale. Nel 2017 si è iniziato anche un monitoraggio puntuale delle pubblicazioni dei dottorati ed è stata inserita la norma che ogni dottorando per concludere il suo percorso deve avere almeno una pubblicazione come primo autore.

Il Dipartimento utilizza come principali strumenti di monitoraggio la scheda SUA e, negli anni in cui questi dati sono disponibili, i risultati ottenuti nella valutazione VQR secondo i criteri riportati nella sezione B2. I dati vengono analizzati dal Direttore, eventualmente coadiuvato da commissioni ad hoc, e poi riportati e discussi nell’ambito del consiglio di Dipartimento. In queste occasioni vengono discussi risultati positivi e analizzati eventuali aspetti di relativa difficoltà. Ad esempio, alla pubblicazione dei dati della ultima VQR è seguito ampio dibattito. In quell’occasione il Dipartimento si è classificato a livello nazionale al 31° posto (su 175; Classe: Dipartimenti di dimensioni medie) per la Biologia e al 17° posto (su 75; Classe: Dipartimenti di dimensioni piccole) per la Chimica e in base a questo risultato è stato invitato a presentare un progetto per i Dipartimenti Eccellenti. Peraltro, in quel caso era emerso un posizionamento lievemente diverso delle aree disciplinari, di cui la maggior parte sono emerse come ottime e un gruppo ristretto si è posizionata a un livello lievemente inferiore. Per quanto riguarda il 2018, sono stati pubblicati 138 lavori indicizzati su Scopus e 133 su WoS, 125 con IF (media 4.39; mediana 3.9). Il 68% di queste pubblicazioni si colloca nel I quartile RIV (SJR), ed il 45.7% nel I quartile CIT. Oltre ai parametri relativi alla qualità della ricerca, come previsto nelle fasi di riesame, sono stati monitorati costantemente i risultati della ricerca individuale, con particolare attenzione ai post-doc e ai ricercatori a tempo determinato. Nel caso degli assegnisti, l’introduzione dei criteri illustrati in precedenza ha condotto ad un notevole miglioramento del livello complessivo delle pubblicazioni. I 6 assegnisti di ricerca su fondi di Ateneo che hanno iniziato il loro ciclo nel 2016 hanno pubblicato complessivamente 38 lavori in extenso indicizzati su Scopus o WoS, dopo l’attivazione dell’assegno di ricerca. Ciascun assegnista ha pubblicato non meno di 4 lavori, di cui almeno 2 in qualità di primo autore/autrice (dati aggiornati a Giugno 2019). I parametri utilizzati, che vengono generalmente analizzati su un arco temporale che copre un triennio, risultano essere un indicatore significativo anche per il perseguimento di una politica orientata alla qualità nelle procedure di selezione delle risorse umane.

I punti di attenzione della politica dipartimentale vengono individuati come segue:

1. Razionalizzazione e ottimizzazione delle risorse umane e delle risorse strumentali
2. Ampliamento della rete di collaborazioni interna all' Ateneo, a livello regionale e internazionale, sia con enti di ricerca che con industrie
3. Supporto allo sviluppo di competenze e alla qualità dei ricercatori e del personale tecnico, rivolto in particolare, ma non esclusivamente, alla fascia dei giovani in ingresso

Per quanto riguarda l’implementazione delle posizioni di ricerca, nel 2018 sono state attivate nuove posizioni per 1 professore ordinario, 2 professori associati, 1 ricercatore RTDB e 1 RTDA e 7 assegnisti di ricerca con borsa ministeriale e numerosi altri su fondi dei gruppi di ricerca.  Per quanto riguarda più in generale la ricerca dipartimentale, nelle relazioni precedenti si era osservato che il Dipartimento ha una tipica strutturazione basata su piccoli gruppi di ricerca. Questo fatto in qualche caso è risultato limitante per la produttività dei gruppi che si venivano a trovare sotto massa critica. L’idea di supportare la fusione dei gruppi più piccoli in gruppi di dimensioni superiori non ha incontrato il favore dei membri del dipartimento. Si sono però sviluppate, in modo per lo più spontaneo associazioni di intenti forti tra alcuni gruppi, che hanno permesso di ampliare le risorse a disposizione pur nel rispetto dell’autonomia del gruppo. In generale, in sintonia con le politiche di ateneo, i ricercatori sono stati incoraggiati a finalizzare e pubblicare i risultati delle ricerche. Gli strumenti utilizzati sono a molteplici livelli, sia da parte dell’Ateneo che del Dipartimento. Per quanto riguarda il dipartimento, si sono fatti riferimenti espliciti alla produttività del gruppo nei regolamenti per l’attribuzione e l’estensione degli assegni di ricerca. Anche una più attenta valutazione dell’attività dei dottorandi di ricerca contribuisce in questo senso. Questi provvedimenti sono di recente introduzione e vengono per il momento applicati con un approccio flessibile.

Sul versante delle risorse strumentali, nel 2018 è iniziata la fase di progettazione dell’implementazione basata sulle risorse del Progetto Dipartimenti di Eccellenza che prevede significativi finanziamenti per l’acquisto di strumenti. Il piano di intervento per il primo anno è stato discusso da una apposita commissione e approvato in Consiglio di Dipartimento. Il piano di acquisizioni sarà realizzato nel 2019. Parallelamente è stata iniziata la realizzazione di due nuovi laboratori interamente dedicati al progetto. Il Dipartimento inoltre, contribuisce con personale e risorse allo sviluppo e all’implementazione di Centri e Infrastrutture Interdipartimentali per la grande strumentazione, come il Centro di Microscopia e quello di Spettrometria di Massa. Nell’ambito delle iniziative volte ad ampliare la rete di ricerca sul territorio, il Dipartimento ospita un laboratorio congiunto con CVie Therapeutics.

Per quanto riguarda il punto 3), gli sforzi si sono principalmente concentrati sulla selezione e sul supporto allo sviluppo delle competenze dei giovani ricercatori in ingresso. L’organizzazione di incontri e corsi di formazione, rivolti principalmente a dottorandi, post doc e ricercatori, ha permesso di meglio preparare i giovani ricercatori ad elaborare richieste di finanziamento presso enti nazionali ed internazionali.

I.0 Terza missione

Per la sua struttura multidisciplinare e per la peculiarità di alcune delle sue linee di ricerca, svariate attività di terza missione rientrano tra obiettivi strategici del Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze. Il Dipartimento è costantemente impegnato in diverse attività, che comprendono: partecipazione a infrastrutture di ricerca, spin-off, centri di ricerca e consorzi, attività di trasferimento di conoscenza e interventi rivolti al territorio, sviluppo di domande di brevetto, attività in conto terzi, iniziative di comunicazione con la società e il grande pubblico. In particolare sono attualmente attive due iniziative che si configurano come infrastrutture o centri servizi di importanza strategica: SYSBIO Centro di Systems Biology (http://www.sysbio.it/), con focus su metabolomica, Metabolic Flux Analysis e modeling, e Bicocca Biotechnicum Center (http://www.bbc.btbs.unimib.it/), che è una infrastruttura di ricerca e trasferimento di processi biotecnologici attiva nello sviluppo di ceppi microbici di interesse industriale, processi di fermentazione e di bioconversione per la produzione di proteine, metaboliti ed enzimi. La partecipazione a esistenti e nuove infrastrutture di ricerca è uno degli obiettivi strategici del Dipartimento. Alcuni docenti sono inoltre impegnati nelle attività del MaRHE Center, sorto in seguito ad un accorto tra il Governo delle Maldive e L'Università Bicocca. Il consolidamento delle attività di trasferimento tecnologico, ed in particolare la relazione con le imprese del settore e la creazione e sviluppo di nuove attività, sono obiettivi prioritari che si concretizzano in progetti di ricerca comune, soprattutto nell'ambito di progetti europei, regionali, e di contratti di ricerca con imprese, nelle attività di conto terzi e anche nella costante attenzione allo sviluppo di queste tematiche.

Docenti e Ricercatori del Dipartimento sono attivamente coinvolti nelle attività di Centri Interdipartimentali o interuniversitari:

• Bicocca Center of Science and Technology for Food (BEST4FOOD), che si pone l’obiettivo di aggregare attività di ricerca e innovazione nel settore alimentare con particolare riferimento ad azioni rivolte al rapporto tra cibo e salute, alla prevenzione e al benessere dell’uomo.
• Centro di Neuroscienze di Milano (NeuroMi) (www.neuromi.it), che ha come obiettivo lo studio multidisciplinare delle funzioni del sistema nervoso, dei meccanismi alla base dello sviluppo e dell’invecchiamento cerebrale, delle malattie neurologiche e psichiatriche, del comportamento individuale e sociale.
• Centro Interdipartimentale in Bioinformatica e Proteomica, che è attivo nello sviluppo delle applicazioni dell’Informatica in campo biomedico, nello studio del proteoma e della farmacogenomica.
• Centro Interdipartimentale di Nanomedicina, NanoMiB, che si propone di incentivare e promuovere lo studio e la ricerca su temi legati alla valorizzazione della nanomedicina.
• Centro interdipartimentale di ricerca sul patrimonio storico artistico e culturale
• Centro di ottica e optometria Milano Bicocca, che si propone di riunire competenze multidisciplinari per approfondire aspetti dell’ottica e dell’optometria.

Il Dipartimento è sede di 2 spin-off e si pone l'obiettivo di incrementare tale numero: FEM2 Ambiente (http://www.fem2ambiente.com/it/) fondata nel 2010 offre servizi di analisi dell'acqua e di analisi su alimenti e materie prime basati sulla diagnostica molecolare. Galatea Bio Tech Srl (http://www.galateabiotech.com/it/) è attiva nel campo delle Biotecnologie Industriali e della Chimica Verde. Allo scopo di favorire una sempre maggiore integrazione con il tessuto industriale lombardo, con particolare attenzione alle PMI, l'incremento delle attività conto terzi rimane uno degli obiettivi del Dipartimento. Per favorire l'efficacia del servizio, Il Dipartimento ha implementato il suo sito web (www.btbs.unimib.it) in modo da rendere più visibili i servizi a disposizione dell'utenza esterna.

Le attività di comunicazione e di diffusione della conoscenza al grande pubblico e alla società sono da sempre obiettivi primari. Nel 2018, oltre alla attiva partecipazione alla Notte dei Ricercatori, sono stati realizzati numerosi interventi che possono essere raggruppati nelle tipologie: a) rubriche su quotidiani e riviste, b) partecipazione a trasmissioni televisive e radiofoniche, c) organizzazione di mostre e giornate tematiche, d) contatti con le scuole. In particolare, in ambito educativo, BtBs partecipa attivamente a progetti di formazione e di Alternanza Scuola Lavoro (nello specifico durante l’anno 2018 sono stati attivati 12 progetti per 71 studenti delle scuole superiori) e al Piano Lauree Scientifiche (MIUR) con la funzione di orientamento degli studenti e formazione degli insegnanti ed ha offerto posizioni ad oltre 100 studenti e 100 insegnanti.   Le attività di terza missione riguardanti le scuole sono promosse e monitorate da un gruppo di lavoro che attualmente è coordinato da due responsabili (Piano Lauree Scientifiche e Alternanza Scuola Lavoro).