Il Dipartimento di Medicina e Chirurgia si caratterizza per la metodologia di ricerca traslazionale e finalizzata alla promozione della salute umana nella sua globalità, con lo scopo finale della trasferibilità dei risultati della ricerca alla clinica, al sistema sanitario nei relativi ambiti relazionali e in tutte le aree cliniche di interesse. Tale approccio viene sostenuto dalla presenza e forte interazione di gruppi di ricerca multidisciplinari con competenze di base e cliniche. Integrare ricerca, insegnamento e assistenza all’interno di un singolo Dipartimento significa affermare che la didattica di eccellenza si deve coniugare con la eccellenza nella ricerca e nella assistenza. In termini pratici, questo significa sviluppare uno sforzo deciso nel promuovere la ricerca sia clinica che traslazionale e di base. Grazie alla sua localizzazione e natura di Campus Biomedico, ai laboratori presenti in U8/U28, alla importante dotazione di piattaforme di ricerca ad alto contenuto tecnologico, ai corsi di laurea in area sanitaria e di biotecnologie mediche e alla presenza dei dottorati di Ricerca e dei Centri di Ricerca, il Dipartimento si caratterizza come il luogo ideale della ricerca traslazionale. Al 1/11/2017 il dipartimento comprende 146 docenti e ricercatori di 7 SSD dell’area 05 (BIO), 41 SSD dell’area 06 (MED) e 4 SSD di altre aree. La struttura dipartimentale si basa sull'interazione fra aree della ricerca tipicamente trasversali, ovvero che sviluppano ed utilizzano metodologie applicabili a qualsiasi settore clinico, ed aree della ricerca orientate alle problematiche cliniche, ovvero che hanno quale obiettivo lo studio di uno specifico settore della medicina (sistema/organo/funzione). Ciascun'area è multidisciplinare ed ha la capacità di svolgere al proprio interno sia attività di ricerca che formativa per i corsi di laurea, le Scuole di Specializzazione in ambito sanitario, i Dottorati di ricerca e i Master. Il Dipartimento ha una estesa rete di collaborazioni sia con altri dipartimenti dell'Ateneo che affrontano aspetti rilevanti per la salute, sia a livello nazionale ed internazionale. Il Dipartimento inoltre è rafforzato dalla convenzione con alcuni Istituti e Ospedali Lombardi di Eccellenza, pubblici e privati, che includono Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di rilevanza nazionale, che ne potenziano l’offerta didattica sia per i Corsi di Laurea che per le Scuole di Specializzazione, le prestazioni cliniche e la possibilità di ricerca scientifica sia di base che clinica. Gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) sono ospedali di eccellenza supportati dal Ministero della Salute, che perseguono finalità di ricerca, prevalentemente clinica e traslazionale, nel campo biomedico ed in quello della organizzazione e gestione dei servizi sanitari, ed effettuano prestazioni di ricovero e cura di alta specialità o svolgono altre attività aventi i caratteri di eccellenza. Coerentemente con le linee strategiche di Ateneo, il dipartimento valorizza la nascita di nuove ricerche interdisciplinari in ambiti che dimostrino una progettualità interessante ed innovativa supportandone la fattibilità in termini di acquisizione di infrastrutture e di personale tecnico e personale docente. Importanza è anche data alla capacità di legare l’innovazione della ricerca con il miglioramento della didattica nei corsi di laurea, nonché nei corsi post laurea e nelle scuole di specializzazione in ambito medico. Il dipartimento esprime i criteri per l’assegnazione delle risorse umane, economiche e infrastrutturali principalmente sulla base di parametri legati al merito, alle necessità dell’offerta formativa e alla possibilità di ampliamento dei rapporti convenzionali con le strutture del servizio sanitario lombardo su cui insistono i reparti clinicizzati, i corsi di laurea e le scuole di specializzazione. Il dipartimento ha espresso le proprie linee di programmazione in un documento fondamentale che è riportato nel verbale del consiglio di dipartimento del 18 Luglio 2016. Il Dipartimento si può descrivere a grandi linee indicando 3 aree trasversali e 5 aree cliniche. Aree Trasversali:  

1. -Medicina Sperimentale e fisiopatologia integrata: ricerche di base e traslazionali volte alla comprensione dei meccanismi molecolari alla base di diverse patologie umane ed allo studio del loro contributo integrato alla genesi dei vari stati patologici, identificando allo stesso tempo possibili target per la terapia.
2. -Tecnologie diagnostiche, “omiche” o di “imaging”, terapeutiche e di nanomedicina: ricerca di base, preclinica e clinica volta alla diagnosi ed alla terapia “tecnologica”, ovvero quella che utilizza strumenti/devices e metodi di nano-medicina, oltre allo sviluppo di farmaci, metodi diagnostici e terapeutici, delle apparecchiature e loro performance e della elaborazione dei segnali
3. - Sanità pubblica ed epidemiologia clinica: ricerche nel campo della metodologia e biostatistica per il disegno, la conduzione e l'analisi degli studi di laboratorio, degli studi clinici ed epidemiologici e ricerche applicate nelle aree di interesse della igiene, prevenzione e sanità pubblica, della psicologia clinica, della medicina del lavoro, della medicina legale e delle scienze infermieristiche, nonché dell’outcome research e gestione di modelli sanitari.

  Aree Cliniche:  

1. -Scienze mediche: studio degli aspetti clinici sia in ambito di acuzie che di cronicità. L’ambito comprende la ricerca traslazionale e terapeutica su: comorbilità e fragilità tipiche dell'anziano; patologie mediche in ambito cardiaco, vascolare, respiratorio e meccanismi di regolazione cardiovascolare e influenze nervose; patologie nefro-urologiche, endocrinologiche e reumatologiche; malattie ereditarie/rare dell’adulto; malattie del sistema epatogastroenterologico.
2. -Oncologia ed Ematologia: ricerca inerente l'oncologia e l'ematologia dell'età adulta e dell'età pediatrica.
3. -Scienze materno-infantili, dello sviluppo e ginecologica: ricerca sulle sindromi genetiche e malformative complesse, sulle malattie congenite del metabolismo, il “midwifery” e la medicina materno fetale, la fisiopatologia del supporto pelvico e sviluppo di approcci terapeutici innovativi mediante l'utilizzo di terapie cellulari e geniche.
4. Scienze chirurgiche: ricerca volta alla comprensione e al miglioramento della gestione delle problematiche inerenti la patologica chirurgica sia generale che specialistica in ambito cardio-vascolare e del distretto cranio-facciale, anche utilizzando metodiche di “chirurgia aumentata” tramite simulazioni in 3D
5. Neuroscienze: ricerca clinica, traslazionale e di base riguardante le malattie neurologiche e psichiatriche, nei loro aspetti eziopatogenetici, diagnostici e terapeutici, con riferimento all’individuazione di biomarcatori ed all’utilizzo di terapie innovative anche nell’ambito delle riparazione/rigenerazione tissutale, della riabilitazione e della psicologia clinica e ospedaliera.

  Il Dipartimento nel 2017 si pone i seguenti obiettivi legati alla ricerca, in linea con il piano strategico di Ateneo:   Obiettivo 1.        Stesura del progetto dipartimentale di eccellenza Obiettivo 2.        Consolidamento e riorganizzazione del Campus Biomedico di Monza Obiettivo 3.        Rafforzamento della sinergia con il servizio sanitario nazionale e accreditamento delle scuole di Specializzazione Obiettivo 4.        Diffusione e valorizzazione delle conoscenze e delle risorse tecnologiche

Il Dipartimento, come da regolamento (si veda anche art. 24, comma 24 dello Statuto universitario), consta delle seguenti strutture funzionali: - Direttore di Dipartimento - Consiglio di Dipartimento - Giunta di Dipartimento Secondo l'art.8 del Regolamento, il Consiglio di Dipartimento è l'organo di programmazione, gestione e controllo dell'attività didattica e di ricerca del Dipartimento ed esercita a tal fine tutte le attribuzioni che gli sono conferite dalla normativa vigente, dallo Statuto e dal Regolamento generale di Ateneo. Il Consiglio svolge tutte le funzioni che gli sono state conferite ai sensi dell'art. 26 dello Statuto dell'Università. La Giunta è un organo che coadiuva il Direttore del Dipartimento nell'esercizio delle sue funzioni e svolge compiti consistenti nella promozione e nella gestione delle attività didattica e di ricerca (art. 20 del regolamento). Collabora con il Direttore nella istruttoria delle pratiche di competenza del Consiglio di Dipartimento e nella verifica dell'attuazione delle delibere del Consiglio di Dipartimento. Alla Giunta partecipa un rappresentante del personale tecnico scientifico che porta le eventuali problematiche legate alle attività svolte nei laboratori che vengono anche affrontate in riunioni periodiche del direttore con tutto il personale tecnico scientifico. Vengono programmate con il personale tecnico scientifico attività di aggiornamento (ad esempio corsi) e attività di supporto tecnico al funzionamento del Dipartimento. Il Dipartimento si è dotato, su nomina del Direttore approvata in Consiglio di Dipartimento, di una “Commissione sui principi della programmazione” dipartimentale, costituita da 2 ricercatori (Dr.ssa Bonazzi, Dr. Giovannoni), 3 professori associati (Prof. Sganzerla, Prof. Mantegazza, Prof. Annoni) e 5 professori ordinari (Prof. Cesana, Prof. Cerri, Prof. Fumagalli, Prof. Grassi, Prof. Masserini). La commissione elabora le linee strategiche da proporre alla discussione del Consiglio di dipartimento e supporta il Direttore nella attività di ricognizione delle esigenze espresse dai gruppi di ricerca e SSD. Il Direttore effettua periodicamente, supportato dall’area ricerca del Centro Servizi del Dipartimento, dalla banca dati IRIS e dalla banca dati U-GOV, una ricognizione per ogni gruppo di ricerca/SSD, della produttività scientifica, della capacità di attrazione di fondi, dell’impegno didattico e dell’impegno in attività istituzionali ed assistenziali, al fine di quantificare il merito sotto i multiformi aspetti tipici della medicina. Il Dipartimento può istituire o partecipare a Centri di Ricerca Interdipartimentali, Centri autonomi di ricerca e Consorzi. Le modalità di costituzione dei Centri sono disciplinate dallo Statuto universitario (art.41). I centri di ricerca sono organismi che mirano a svolgere, promuovere e divulgare un'attività di studio e/o ricerca in particolari campi scientifici.

La politica di Ateneo, sempre più attenta a premiare l'attività di ricerca e la sua qualità, ha richiesto la formazione di commissioni deputate specificamente all'organizzazione e allo sviluppo delle attività di ricerca del Dipartimento, alla distribuzione dei fondi di ricerca e alla valutazione dei risultati della ricerca stessa. Le commissioni istituite dal Dipartimento sono le seguenti: 1) COMMISSIONE PER ATTRIBUZIONE DI ASSEGNI DI RICERCA E MONITORAGGIO La valutazione delle domande per Assegni di Ricerca di tipo A1 (senior e junior) è stata svolta da una commissione giudicatrice nominata in consiglio di Dipartimento alla scadenza del bando ed avente come componenti docenti e ricercatori che abbiano competenze relative ai vari campi di ricerca e che nel contempo non abbiamo conflitti di interesse rispetto ai candidati. Tale commissione, nominata nel consiglio di Dipartimento del 07/09/2017, era costituita da due ricercatori (Dr. R. Piazza, Dr. M. Foti), quattro professori associati ed ordinari (L. Antolini, G. Citerio, M. Del Puppo, R. Perego) nonché da un membro di altro dipartimento (Prof. B. Costa). Un sottoinsieme di tale commissione è incaricata di esercitare un'attività di monitoraggio della ricerca svolta dagli assegnisti. Allo scadere dei primi due anni di assegno, gli assegnisti presentano alla sottocommissione una relazione con i dati relativi al lavoro svolto e ai risultati ottenuti. La commissione provvede a presentare in consiglio di dipartimento una valutazione sull’eventuale rinnovo dell’assegno in base alla ricerca condotta e relativa produttività scientifica. 2) COMMISSIONE PER ATTRIBUZIONE DELLA QUOTA PREMIALE DEI FONDI DI ATENEO (FA). In base alle linee guida del PQA di Ateneo, il 100% del Fondo di Ateneo-Quota dipartimentale viene distribuito ai membri su criteri premiali. La commissione, nominata nel consiglio di Dipartimento del 21/11/2016, era costituita da Prof. Magni, Prof. Antolini, Dr. Musumeci e Dr. Pagni. Tale commissione ha il compito di elaborare una proposta per i criteri di valutazione e di operare poi tale valutazione su mandato del Consiglio di Dipartimento. I criteri premiali, discussi in Consiglio di Dipartimento (delibera del 21/11/2016), consistono di una quota quantitativa che tiene conto a livello individuale del numero di pubblicazioni in extenso o di altri prodotti riconosciuti da ANVUR e di una quota qualitativa che tiene conto della qualità delle pubblicazioni secondo standard bibliometrici (le pubblicazioni considerate riguardano il triennio di riferimento). Nella ripartizione della quota premiale vengono inoltre favoriti i ricercatori rispetto ai professori ordinari che hanno generalmente un più facile accesso a fondi di ricerca erogati da enti esterni. 3) COMMISSIONE QUALITÀ DELLA RICERCA La commissione si occupa della compilazione della scheda unica annuale di ricerca dipartimentale (SUA-RD) ed è parte della commissione qualità del dipartimento presieduta dall'assicuratore di qualità (AQ) Prof. Giussani. La commissione (nel 2017) è costituita da Prof. Antolini, Prof. Parati, Prof. Invernizzi e viene supportata nella sua attività da un componente dell'Ufficio Ricerca del Centro di Servizi di Medicina (Dr. Puttini) e da un tecnologo del Dipartimento (Dr. Grassilli). La commissione si occupa di verificare la completezza della documentazione sulla produzione scientifica del Dipartimento, ovvero dell'inserimento nel Bicocca Open Archive (BOA) dei lavori scientifici realizzati dai docenti del dipartimento. La commissione SUA-RD ha lavorato per la stesura della scheda 2017 e sarà un utile presidio che verrà rinnovato ogni anno, insieme alla commissione FA, per il monitoraggio della qualità della ricerca dipartimentale. 4) COMMISSIONE SEMINARI La commissione è costituita dalla Dr.ssa Bulbarelli, Dr.ssa Miloso, Dr.ssa Roversi, Dr.ssa Zoia e coadiuvata dal tecnico amministrativo Rossella Guido. La finalità della commissione consiste nel raccogliere le proposte di seminari di diverse tipologie nonché nell’organizzazione e diffusione delle relative informazioni. Allo scopo di presentare i risultati del proprio lavoro con l’intento di confrontarsi con i colleghi di Dipartimento in modo da trovare riscontri, suggerimenti ed eventuali collaborazioni si organizzano i “Departmental Research Meeting (DRM)” aperti ai ricercatori, assegnisti, tecnici di ricerca e i “Welcome Seminar (WS)” nel corso dei quali nuovi membri del Dipartimento hanno la possibilità di farsi conoscere. Inoltre ogni appartenente al Dipartimento può invitare un ospite sia italiano che straniero, particolarmente competente in uno specifico ambito di ricerca. In questo caso si organizzano gli “Invited Research Seminar (IRS)”. Infine se l’argomento non è esclusivamente scientifico ma abbraccia diverse discipline, vengono organizzati seminari in “Humanities”. Nel corso del 2017 sono stati organizzati 15 IRS e 11 DRM e 1 seminario nell’ambito Humanities.   5) COMMISSIONI PER LA STESURA DEL PROGETTO DI RICERCA DEL DIPARTIMENTO DI ECCELLENZA Dopo ampia discussione nel Consiglio di Dipartimento del 13 luglio 2017 e l’individuazione dell’area di ricerca in cui connotare il progetto di eccellenza, la commissione è stata composta da Prof. Bellani, Prof. Brambilla, Prof. Cavaletti, Prof. Invernizzi, Prof. Giannattasio, Prof. Lavitrano, Prof. Moresco, Prof. Pesci, Dr. R. Piazza, Dr. Rebora, Prof. Valsecchi. Il progetto denominato Precision Medicine Approach: bringing biomarker research to clinic (PREMIA) riguarda il campo delle malattie fibroproliferative croniche, con casistiche cliniche di rilievo. Il Progetto, partendo dai punti di forza del Dipartimento, mira a:

1. i) affrontare le sfide poste dalla medicina di precisione con lo studio di pathways molecolari e di biomarcatori e la loro validazione biologica e preclinica nonché la validazione e applicazione nella clinica per la diagnosi, prognosi e terapia, in un loop virtuoso:
2. ii) applicare la ricerca traslazionale in un campo ampio e originale non ancora completamente esplorato in medicina e nel DMC in modo da collocarsi all’avanguardia in ambito internazionale nello sviluppo di queste conoscenze.

iii) stimolare la didattica di elevata qualificazione con l’arruolamento di dottorandi inseriti in un percorso di approfondimento su queste nuove aree di ricerca e stimolare anche i giovani ricercatori e gli specializzandi ad approfondire la metodologia della ricerca. Il progetto PREMIA si è classificato primo a livello nazionale nell’area 06 con un finanziamento complessivo quinquennale di circa 9 milioni di euro. 6) COMMISSIONE PER LA VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ DELLA RICERCA (VQR) Nel 2016 è stata nominata la commissione per la valutazione della qualità della ricerca (VQR). La commissione, costituita da Prof. Antolini, Prof. Brunelli, Dr. Giovannoni e coadiuvata dalla Dr. Puttini, si è occupata di stilare le linee guida per la scelta dei prodotti da presentare nonché supportare i docenti nella procedura di inserimento dati. Tale supporto è proseguito durante l’anno 2017 a seguito della pubblicazione dei risultati e in funzione del continuo monitoraggio della produttività scientifica del Dipartimento.

Il dato macroscopico della VQR 2011-2014 vede Milano Bicocca essere PRIMA tra le 18 Istituzioni di media dimensione in Italia nell’Area 06 – Scienze Mediche ed essere PRIMA anche tra le 21 Istituzioni di media dimensione in Italia nell’Area 05 –Scienze Biologiche. La valutazione del Dipartimento secondo l’indice di Poggi standardizzato colloca il dipartimento in posizione elevata, nel top 5% stimato (con P_inf=0.9954). Per quanto riguarda più nel dettaglio il contributo dei SSD, si noti che solo i SSD con almeno 5 prodotti attesi (ovvero con 2-3 membri nel SSD) sono classificati in maniera distinta, ancorchè tutti i settori abbiamo contribuito al risultato globale della valutazione con i loro prodotti. Di nota, meno dell’1% dei prodotti attesi è risultato mancante nell’Area 06 e nessun prodotto atteso è risultato mancante nell’Area 05, confermando l’ottima adesione avuta dai docenti del Dipartimento, ma anche l’ottimo supporto ricevuto dagli uffici nell’espletamento delle procedure. Si rileva, come descritto nel verbale del consiglio di Dipartimento in data 13/03/2017 che 5 dei 15 SSD di Bicocca singolarmente classificati nell’Area 06 – Scienze Mediche, sono risultati PRIMI o SECONDI in Italia. Essi sono: MED/40 (primo su 31 istituzioni), MED/41 (primo su 25 istituzioni), MED/01 (secondo su 16 istituzioni, considerando solo i docenti appartenenti al Dipartimento), MED/09 (secondo su 39 istituzioni), MED/36 (secondo su 37 istituzioni).   Dei 6 SSD del Dipartimento singolarmente classificati nell’Area 05 – Scienze Biologiche, 2 si sono collocati nelle prime 10 istituzioni in Italia, considerando solo i docenti appartenenti al Dipartimento: BIO/12, primo su 16 istituzioni, BIO/16, settimo su 41 istituzioni. Nel primo quartile anche BIO/10 (diciannovesimo su 100 istituzioni). Di questi punti di forza il Dipartimento ha saputo tenere conto nella definizione del progetto di eccellenza e nella programmazione del personale per il triennio 2016-2018 congiuntamente alle esigenze legate all’accreditamento delle scuole di specializzazione e alle carenze nell’ambito didattico. Oltre alla VQR, che rappresenta il quadro di riferimento, viene monitorata l'attività di ricerca individuale e aggregata per gruppo di ricerca /SSD tramite gli indicatori sulla produttività scientifica estratti dalla banca dati IRIS fissando, ad esempio, specifici obiettivi di tenuta o di miglioramento per gli anni successivi (quali, ad esempio il numero di articoli in extenso in riviste che ricadano nei primi due quartili di Impact Factor). Il raggiungimento ed il mantenimento di questi obbiettivi verrà tenuto in ampia considerazione nella ripartizione delle risorse a disposizione del Dipartimento, quali il fondo di Ateneo per la ricerca, la programmazione del personale, l’assegnazione degli spazi e delle attrezzature, e la priorità nelle richieste. Già dal 2016 la quota premiale del fondo di ricerca di ateneo è distribuita tenendo conto del numero di pubblicazioni in extenso o di altri prodotti riconosciuti da ANVUR e di una quota qualitativa che tiene conto della qualità delle pubblicazioni secondo indicatori bibliometrici.